Oramai cryptolocker è conosciuto non solo dagli utenti che l’hanno preso o da chi si occupa di informatica. I mass media hanno diffuso in maniera imponente che un virus, noto come wannacry, ha criptato i dati di 99 paesi del mondo, diffondedosi ad una velocità mai vista fino ad ora. 
Come ha agito questo software malevolo? È entrato in un PC della rete tramite una email falsa, contenente un allegato o un collegamento ad un sito infetto, criptando poi i dati del malcapitato. Fino qui, niente di nuovo. Cosa cambia allora rispetto agli altri virus della stessa specie? Wannacry, una volta entrato nella vostra rete, la scansiona cercando pc vulnerabili e li infetta, rendendo complesse le operazioni di pulizia della rete ed aumentando i dati criptati, nonché i tempi di recupero.
Come proteggersi quindi dalla diffusione di wannacry? Innanzitutto cercando di adeguare gli antivirus e i firewall alle nuove minacce, ma, come purtroppo già si sa, questo non è sufficiente. Wannacry è in grado di diffondersi grazie ad una vulnerabilita che Microsoft ha già risolto a marzo di quest’anno.
Nonostante qualche collega sconsigli di fare gli aggiornamenti dei sistemi operativi perché a volte bloccano i pc o rallentano l’avvio della macchina, noi consigliamo di farli. Se avete paura che gli aggiornamenti partano in momenti non opportuni, questi si possono anche disattivare, per poi essere eseguiti manualmente dai vostri referenti informatici, almeno un paio di volte al mese, o eventualmente, con una frequenza maggiore (più frequenti sono, meglio è).
Per chi volesse scaricare la patch, può farlo da qui.
Buon informatica a tutti
Ing. Massimiliano Zuffi